L’ultimo giovedì del mese di novembre ogni anno negli Stati Uniti si festeggia il ‘giorno del Ringraziamento’, il Thanksgiving Day. La maggior parte di noi ha avuto modo di conoscere questa ricorrenza attraverso la cinematografia statunitense, che spesso propone tale situazione all’interno delle storie che racconta utilizzandola come cornice tanto quanto in Italia, ma anche altrove, il Natale.
È il periodo dell’anno in cui si intensificano i ritrovi con i propri cari e si sente la necessità – o l’obbligatorietà – di ritrovarsi e stare insieme. Abbiamo assistito divertiti al menù tipico che la contraddistingue, e anche un po’ perplessi per la rilevanza che a essa viene data, surclassando spesso il Natale la cui supremazia è per noi praticamente scontata.
Forse non molti sono a conoscenza dell’origine che sta alla base di questa festa. Quando i Padri Pellegrini di fede calvinista fuggirono dalla Gran Bretagna e sbarcarono nel nord America, si trovarono davanti a un ambiente molto diverso, e inizialmente ebbero grossi problemi di sopravvivenza. Solo grazie all’aiuto dei nativi capirono che dovevano cambiare le colture e gli allevamenti per ottenere il massimo da quei nuovi territori. Quando sembrò che il peggio fosse passato, e che le nuove abitudini cominciassero a dare buoni frutti, decisero di ringraziare Dio – e non i nativi – per questi doni.
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